La circolarità nella pelle

L’economia circolare è un approccio alla produzione e al consumo che promuove la condivisione, il prestito, il riutilizzo, la riparazione, il ricondizionamento e il riciclo di materiali e prodotti. In questo modo è possibile estendere il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre i rifiuti al minimo.

Una volta che il prodotto ha terminato la sua funzione, i materiali di cui è composto vengono reintrodotti, laddove possibile, con il riciclo. Soltanto così si potranno riutilizzare continuamente all’interno del ciclo produttivo generando ulteriore valore. Lo stesso vale per il pellame. Nessuno alleva una mucca, una pecora o una capra per la vendita delle loro pelli, queste, piuttosto, sono considerate un sottoprodotto di chi produce carne e latte. Fortunatamente, le concerie giocano un ruolo fondamentale nel garantire che la pelle non diventi un rifiuto destinato alle discariche.

Interessante è notare come una parte sempre più significativa dei rifiuti derivanti dal processo conciario viene riciclata per creare una vasta gamma di materiali innovativi. Questi includono fertilizzanti e biostimolanti, proteine alimentari per esseri umani e animali, prodotti farmaceutici, sale per il disgelo delle strade, materiali edili e per il cemento, biocombustibili per la produzione di energia e sostanze chimiche pure per l’industria. Insomma..a lista delle applicazioni è davvero lunga!

Pellicino integrato

È un concime organico azotato ottenuto miscelando il pelo (che viene, quindi, recuperato evitando che resti nelle acque di scarico aumentandone il carico inquinante) e fanghi proteici stabilizzati provenienti dal ciclo conciario.

Ritagli

I rifili di dimensioni più grandi diventano un prodotto da vendere: sono sempre più numerosi i marchi della moda che nascono producendo piccola pelletteria proprio a partire da questo materiale che ha ancora un valore. E si evita che diventi un rifiuto.

Tannino

È un prodotto chimico naturale, che si us anche per il “cuoio vegetale”. Il legno, intanto, è una risorsa rinnovabile, e dal legno di alcune specie vengono estratti i tannini con un processo di infusione, come per fare un tè: le piante tagliate vengono rinnovate subito, gli scarti di legno vengono utilizzati per produrre energia, l’acqua per l’infusione viene recuperata per nuove infusioni. Nulla va in discarica.

Prodotti chimici recuperati

I reflui di concia contengono molti prodotti chimici che sono stati inizialmente utilizzati per lavorare le pelli. Le concerie stanno imparando a trattarli sempre meglio recuperando questi elementi che sono una risorsa preziosa: si evita di comprarne di nuovi e si riduce l’inquinamento. Il caso del cromo recuperato è il più diffuso.

Conglomerati

I fanghi prodotti dall’attività conciaria possono essere sottoposti a vari trattamenti per disidratarli e renderli inerti. Sono la base per la produzione di asfalti, cementi o additivi del calcestruzzo.

Sale per trattamento stradale

Per conservare le pelli subito dopo la macellazione spesso si utilizza il sale: è economico ed efficace e non lascia deperire. Per evitare che finisca nelle acque di scarico inquinandole, le pelli vengono sbattute prima di entrare nei bottali. Quel sale viene trattato per farlo tornare pulito e potrà essere cosparso sull’asfalto per sciogliere il ghiaccio d’inverno per la sicurezza di tutti.

Ghiaccio e sale per la conservazione

Il ghiaccio e il sale sono ottimi conservanti: il sale costa poco e il ghiaccio non inquina, ma se si mescolano è un guaio: l’acqua non ghiaccia più e il sale inquina. Esistono solo in Italia stabilimenti di raccolta delle pelli dai macelli che si sono ingegnati per separare completamente acqua e sale che si mescolano nel loro processo produttivo: con l’acqua producono nuovo ghiaccio e il sale lo riutilizzano a ciclo chiuso. Zero rifiuti, zero sprechi, solo recuperi.

Acqua di calcinaio

Il calcinaio è una delle primissime fasi del processo conciario. Le aziende più avanzate stanno industrializzando il loro riuso, diminuendo i reflui che vengono inviati agli impianti di depurazione.

Solventi

Sono prodotti utilizzati nella fase di rifinizione. Vengono recuperati con un processo di distillazione per essere riutilizzati senza generare sprechi e inquinamento.

Proteine ad uso alimentare

Vi sono numerosissimi esempi: nel confezionamento dei salumi quando non si usa direttamente il budello dell’intestino dell’animale, nella gelatina per le torte o le caramelle gommose, nel confezionamento della carne in scatola, negli integratori proteici…

Biostimolanti

Sono un’evoluzione dei fertilizzanti. Sono per le piante quello che per noi sono gli integratori: sostengono la pianta a resistere alle situazioni di stress e la aiutano ad assorbire meglio i nutrienti. Anche i biostimolanti si producono a partire dalle proteine della pelle.

Proteine nei prodotti cosmetici

Si farà largo impiego in particolare dei peptidi, i mattoni delle proteine, per utilizzare le loro proprietà nel ridurre gli effetti dell’invecchiamento.

Zolfo

Le acque che escono dalla conceria e arrivano ai depuratori contengono idrogeno solforato. Questo è un gas nocivo e fastidioso. Abbiamo imparato a trattare questo gas evitando che si liberi in atmosfera: lo zolfo viene recuperato, in una forma inerte che può essere venduto all’industria.

Fertilizzanti

Sono il nutrimento delle piante, dove l’azoto è il componente principale. Le proteine contengono circa il 16% di azoto, quindi ogni 100g di proteine, 16 sono di azoto. Gli scarti di pelle non si conciano e non ha senso buttarli: è certamente meglio recuperarli.

Energia

Le pelli che entrano in conceria devono essere ripulite dalle parti grasse che non si conciano. Questo grasso, opportunamente trattato (con un processo che si chiama esterificazione) diventa biofuel e viene venduto agli impianti che lo bruciano per produrre energia.

Abbigliamento

La pelle per abbigliamento deve essere leggera e traspirante, morbida e sottile. In genere sono le pelle ovi-caprine quelle più adatte, se pensiamo a casi particolari come i guanti.

Pelletteria

Non ce n’è di un solo tipo, perché di borse, borsette, valigie e piccola pelletteria come portafogli e cinture ve ne sono di infiniti modelli. In genere, però, le pelli vengono lavorate per resistere nel tempo e diventare più affascinanti con l’uso.

Automotive

Quando l’interno è in pelle, la macchina assomiglia di più a un salotto che a un co,une mezzo di trasporto. La pelle è intensamente lavorata perché le sollecitazioni che deve sopportare un cruscotto sotto il sole sono estreme e l’ambiente dell’abitacolo deve garantire un livello elevato di sicurezza per le persone, previsto da norme di settore molto severe.

Arredamento

“De gustibus non disputandum est” diceva qualcuno, ma essere avvolti dai cuscini in pelle di un divano è un’emozione che non ha pari. Le pelli devono essere grandi per coprire un intero divano e resistenti per sopportare bambini distratti e adulti sonnacchiosi per molti e molti anni.

Calzatura

Una scarpa può essere formata da moltissime parti diverse, ciascuna in pelle. Una suola in cuoio vuol dire eleganza, una fodera o un sottopiede in pelle vogliono dire igiene, una tomaia in pelle vuol dire comodità. Per i maschietti: non indagate sullo stile delle scarpe con una donna, la risposta potrebbe non avere mai fine…

Prodotti per la famaceutica

Le capsule delle pastiglie delle medicine che ingeriamo sono spesso composte da gelatina che proviene dalle proteine animali. Un altro modo di recuperare la pelle e non buttarla.

Cuoio rigenerato

I pezzi di pelle più piccoli, residui di produzione magari difettati, vengono macinati e poi mescolati con colle per produrre un foglio che può essere reimpiegato per nuovi usi. È sempre fatto di pelle, ma non può essere “vera pelle” perché, come dice la definizione, non proviene da una “spoglia animale integra”.

Prodotti per l'edilizia

Il gesso, per poter essere agevolmente applicato sulle superfici, dev’essere mescolato con sostanze che ne ritardino l’essiccamento e ne facilitino l’utilizzo. Gli scarti di pelle opportunamente trattati sono un’eccellente materia prima.