10
Anni di concorso
140
Racconti pubblicati
500
Racconti raccolti
2000
Studenti coinvolti
Nella mia città è un progetto rivolto agli istituti superiori che dal 2013 accompagna gli studenti nel mondo della scrittura creativa, incoraggiandoli a sviluppare idee, storie e punti di vista relativi all’economia circolare e, in particolare, all’universo della concia. Un concorso letterario nato e ideato per gli studenti del distretto conciario di Arzignano, che nel corso degli anni ha raccolto un interesse crescente, allargandosi fino ad oltre il confine veneto.
È difficile crescere in un mondo che non riesce ad ammettere che il riciclo vale non solo per le cose che mangiamo o per il cartone. Riciclare vuol dire usare la materia fino alla fine, sfruttando tutto il suo potenziale, qualsiasi esso sia.
Mirta Giannoni - nella mia città 2023
Anche quest’anno “Nella mia città” ha messo alla prova la fantasia e l’ingegno dei nostri studenti e nel 2023 vi è anche la gradita partecipazione degli studenti del distretto toscano della pelle. Non vi era modo migliore per festeggiare i dieci anni dell’iniziativa. Un progetto che avvicina gli studenti al mondo della pelle tramite la scrittura creativa e che cresce non solo per l’adesione a questa iniziativa di un numero maggiore di giovani, ma anche per il suo impatto sulla nostra comunità.
Attraverso la scrittura creativa, gli studenti possono dare sfogo ai loro pensieri, alle loro preoccupazioni e ai loro desideri senza necessariamente esporsi in prima persona, ma dando forma a realtà interiori. Una pratica artistica vera e propria, in cui lo scrittore racconta la dimensione del sé attraverso le sue storie: nel momento in cui crea mondi inventati, personaggi e trame avvincenti, chi scrive mette sempre una parte del proprio mondo.
La produzione conciaria inizia con l’utilizzo di scarti provenienti dall’industria della carne, il che rende questo processo uno dei primi esempi di economia circolare. Basti pensare alla preistoria, quando gli uomini utilizzavano gli animali per nutrirsi utilizzando poi la pelle come materiale per proteggersi dal freddo durante i mesi invernali. Ancora oggi questo ciclo permette di dare nuova vita allo scarto, evitando il problema ambientale legato al suo smaltimento. Il rifiuto, quindi, è una nuova materia prima, una risorsa che può essere sfruttata per una nuova produzione.